giovedì 10 luglio 2014

SOS SEDIMENTI K - SOS tieni un gallerista a distanza



viaggio sul white carpet dell'Area King Kong Kk5


9-13 ottobre


2007 > 2014      sette anni dopo lo stesso concetto prende tutt'altra forma





ph. Sara Benedetti
9 ottobre

ph. Antonio Delluzio
ph. Joe Oppedisano



APPUNTI 
pieghe senza spiegazioni 

qui la prossima reale immagine di quella che sarà l'installazione ad ArtVerona
per il progetto  KING KONG - ottobre 2014

KING KONG

Per una diversa idea di monumento

a cura di Andrea Bruciati

E la bestia guardò in faccia la bellezza. E tolse le sue mani dall'uccidere. E da quel giorno, essa fu come un morto. (antico proverbio arabo)
Visione e fisicità primordiale, sogno e potenza: si nomina KING KONG e la nostra immaginazione ci conduce all’ottava meraviglia del mondo. Un mostrum, nel senso etimologico del termine, che incarna un’esplicazione di forza pura, innocente e bestiale nel contempo. Un soggetto/oggetto che compare fin dalla notte dei tempi, una sorta di mitopoiesi seducente nella sua incommensurabilità, sempre percorso dalla perniciosa e sottile volontà di dominarlo razionalmente, almeno per la società occidentale. Passione furiosa spesso ingabbiata dalla tecnologia che potrebbe esplodere per poi annullarsi ed estinguersi, energia primaria sempre però mossa dal desiderio: la metafora profonda di una forma pulsionale ed istintuale di difficile gestione, quale è l’Arte in fondo.
E quindi parlando di KING KONG siamo dinanzi ad una semplice area velleitaria che mira alla sperimentazione senza limiti o ad una rinnovata fiducia istituzionale conferita all’artista e alle sue potenzialità creative? Forse entrambe le componenti romantiche sopravvivono.
Format rinnovato, KING KONG mira a presentare 18 progetti inediti o nuovamente installati per assecondare la creatività e la scala operativa degli autori presenti, maestri o giovani che siano. Unica sezione dedicata in tal senso in Italia, ArtVerona ha voluto porre attenzione su una precisa rivalutazione della costruzione fattiva dell’opera, inventandosi un’area bipolare all’ingresso dei padiglioni, quale manifesto di libertà ideativa per uno spazio logisticamente importante e insieme partecipato. Una piattaforma dedicata a progetti di artisti di diverse generazioni che si confrontano con l’idea di monumento e di installazione intesi quale ‘opera aperta’, spettacolare o discreta nella lettura, ma sempre e incessantemente stratificata nei diversi gradi di approccio. Lavori dalle dimensioni importanti e dall’appeal museale che possiedono pertanto anche una valenza fruitiva estroversa, rivolta per la prima volta al grande pubblico per la loro fisicità e dialettica, mai appagata completamente ma fermamente ribadita.

Artisti selezionati

PADIGLIONE 11

Andrea Contin_Luigino_2010_120x100x90 cm_Courtesy Galleria Bianconi
Giacomo Cossio_Escavatore compatto Volvo ECR50D_2014_tecnica mista su ferro e legno_220x200x70 cm_ Courtesy Bonioni Arte
Manuel Felisi_ Struttura a progetto_ marmo bianco, ferro, legno_200x100 profondità 200 cm Courtesy Colossi Arte Contemporanea
Novello Finotti_ Omaggio a Giulietta_2014_ Bronzo_230x110x45 cm_ 
Courtesy Barbara Paci Galleria d’Arte
Eliseo Mattiacci_ Senza titolo_ 1993_ferro e filo di ferro_261x120x120 cm_ 
Courtesy Galleria Lara e Rino Costa Arte Contemporanea
Fabrizio Prevedello_Winterreise (107)_2009-2014_vetro, guanti in pelle, ferro_175x123x209 cm_ Courtesy Cardelli e Fontana Arte Contemporanea
Hermann Josef  Runggaldier_Senza titolo_2011_ cirmolo, ferro e vetro_230x600x70 cm_ Courtesy Antonella Cattani Arte Contemporanea
Nicola Salvatore_ Stelle_ 2013_acciaio, alluminio, ferro e bronzo_
Courtesy Galleria Antonio Battaglia
Mauro Staccioli_ Cerchio imperfetto_ 2014_ acciaio cortem_244x240x60 cm (opera in 3 esemplari) Courtesy Galleria Il Ponte
Ilirjan Xhixha_ Cavallo scatenato_2014_ stainless steel mirror polished_330x200x100 cm_ 
Courtesy Main Gallery

PADIGLIONE 12
Arianna Carozza_Cecità_2013_legno noce tanganika, ottone_250x140x46 cm_
Courtesy Giuseppe Pero
Daniela Corbascio_Ecacicli_2012_ installazione con ruote di bicicletta e neon_dimensioni variabili_Courtesy Galleria Doppelgaenger
Arnold Mario Dall’O_Capitalism_2013_ sfere di pastica mosse con batterie, tavole di legno riciclate, colore acrilico_dimensioni variabili_Courtesy Paolo Maria Deanesi Gallery
Alberto Biasi_Crack_2009_acciaio corten_280x280x40 cm_Courtesy MaabGallery

Raffaella FormentiSOS Sedimenti K - (SOStieni un gallerista a distanza)_2014_materiali_Courtesy Isolo 17



Andrew Gilbert_Monument of Emperor Andrew - Black Watch Regiment_2013_Installazione_Courtesy Studio d'Arte Raffaelli
Robert Gligorow_Pills_2014_tecnica mista_dimensioni variabili_Courtesy Fabbrica Eos
Paolo Masi_Trasparenze_2013_ spray acrilico su plexiglas_25x250 cm_foto Agostino Osio_Courtesy Frittelli Arte Contemporanea
Ruben Montini_Un ruscello che scorre per un minuto…eppure a noi è costato anni…_2013_ricamo su vari materiali (seta, velluto, cotone) _176x25975 cm_Courtesy l’artista e Galleria Massimodeluca
Donato Piccolo_Sebastiano (Il Nottambulo)_2014_latex, oil, aluminium, electric circuits, various other materials_160x90x60 cm_photo by Angelo Sabatiello_Courtesy Galerie Mario Mazzoli
Andreas Zingeries_Korper_2009_scultura in cemento da un calco di bambola gonfiabile_190x80x60 cm c.a._Courtesy Galerie Rolando Anselmi







7-8 ottobre

WORK IN PROGRESS
montaggio colonne
con la collaborazione indispensabile di
Giovanni Monzon, grande scalatore















7 ottobre
una trentina di scatole di materiali emigrano verso Verona




30 settembre


29 settembre
pieghevole in dirittura d'arrivo



28 settembre 






20 settembre
senza la verticale prevista, mi tocca reinventarmi tutto sul filo di lana...







18 settembre
definitivamente accantonata l'idea di utilizzare l'impalcatura, per non impiegare il poco tempo a disposizione per il montaggio a risolvere la logistica di... cantiere

piccole verticali crescono... assorbendo cromie dallo scorrere del fare...


13 settembre
immagine per il depliant






27 agosto
continua il work in progress



20 agosto 



inserimento QRCode per ampliare gli spazi

incessantemente


16 agosto
una struttura che dice cose




11 agosto


continuano i piegamenti, ma non si dimagrisce. Anzi. Lo spazio per muoversi è sempre più risicato.



10 agosto
mi capita tra le mani un CD di foto fatte da un giornalista alla mostra di Egna, e tra esse scelgo di estrapolare questo "appendimento" come possibile inquinamento verticale che si sopralzi nell'installazione. Solo un appunto, non è detto che ne tenga conto, ma vista la labilità della memoria...

2009 - 

un altro appunto di materiali possibili, ammesso che io mi ricordi dove li ho archiviati...






9 agosto 
strutture montanti





27 luglio
Trovati alla Pubblix magnifici stendardi pubblicitari x la base. Giallo DOC, come il Padano. 
E il GIALLO continua






25 luglio
visivi invasivi



21 luglio
immagine di un'installazione che ancora non c'è
non posso far altro che aprirvi un varco verso uno spazio virtuale di aggiornamento web di rimando a questa pagina.
Preparazione del QRcode




19 luglio 2014

prove di impaginazione dello spazio, prime bozze spurie su cui riflettere, per un "aggiornamento" di un SEDIMENTI K a distanza di una decina d'anni dal precedente realizzato alla Galleria Ellen Maurer Zilioli nel 2007




prove,  come prime bozze su cui riflettere





...precedenti penali di riferimento

Sedimenti K - 2007
in occasione della personale
 DERIVA 
presso la Galleria Maurer Zilioli

inventare il mondo

lunedì 19 maggio 2014

Abito di bit




 Video PERFORMANCE

video della PERFORMANCE
a cura di Claudio Molinari


gli appunti in blog si leggono con il metodo della biografia all'americana, dalla data più recente a risalire fino al primo appunto da cui nasce il progetto

appunti di un work in progress









L’Abito di BIT


Abito il mio abito imbastito in foto e scritti
mi spendo senza corpo in Rete per tratteggiarmi idea.

Piantumo in link i miei chiodi fissi che galleggiano in un tempo senza luogo e data
E tutto è in App  e nuvole senza fumetti.

A tratti astratta dimentico i codici d’accesso per incontrarti reale e non so più la password 
per attaccar  bottone e sorriderti. Provo lo smile mentre mi slaccio ogni formato tattile.

Passo on line e m’incasello in bit.
 
Uomo, donna, altro.
Magro, grasso, altro.
Alto, basso, altro.
Povero, ricco, altro.
Indigeno, importato, altro.

Mi registro in cloud  con volto nudo
e mi vesto di nuove misure,
per dirti chi sono nello specchio della sfera di cristalli liquidi appianati in monitor.

Sbircio chi sei,
chi ti dici di essere,
chi ti credi di essere,
chi vogliono che io creda che tu sia,
chi penso di credere di vedere che i bit che abiti siano per te, cucendo un vestito di sguardi con lo scroll con cui illustri eventi e ti incoroni divo sul palco senza tende.

Re a rate in rete senza abiti e ruote.

Vestito in diretta, di trasparenze, passioni, amici, libri, sport.
Ogni casella ti ricuce in forma quasi 3D al mio tatto in tasti.

Ti seguo passo passo 1011011110010001111100000111110101100100001111
senza intasare la città di spostamenti, cercar parcheggio, comprarti una bottiglia contro il solito ghiaccio che si forma nelle distanze e offusca il dove sei, anche se ti ho di fronte. 
On line è più… ma anche meno…

Ma è quello che è questo ora, che ho schegge di tempo senza costanti  libertà di divagare,  con una felpa buttata sulle spalle a celare le ali che vorrei, per capire l’altro senza le bucce dei rituali. Accendo la webcam e ti lascio entrare.
Una chitarra nell’angolo dice cose, mentre ti parlo senza nemmeno essermi vestito. 
Non abito abiti, nel nuoto fuori pista della Rete, cercando input e neve fresca, cercando incontri a specchio, perché il vicino è uno scarico rito quando suona per l’aneddotico zucchero a pretesto. Tocca vestirsi, aprire, riassettarsi.

Esserci.

Entro dal monitor e allungo senza fiatone il passo in link, con la mise dell’anima in pensieri leggeri, giusto quel velo di stanchezza  agli occhi e le ciabatte ai piedi.

Un click e un altro e un altro, e slaccio tutti i bottoni del guardaroba inamidato di convenevoli,  e mi rifaccio un guarda roba in bit, nuovo ad ogni like, tessendomi a misura di scroll  in scroll, forme e pensieri, corazze e nudità.
Raccolgo input  sparsi lungo il filo dipanato da altri e resetto chi non mi garba, pestando pareri avversi  a piedi nudi senza dover chiedere scusa o temere di sgualcirmi la giacca in un cazzotto  d’impulsi. 

Navigo a vista o cerco, con la pedanteria di uno studioso in caccia, quel tassello che non è mai l’ultimo, come le dune e i monti.
Ancora un click,  quasi una droga.

Il surf del selfie, dichiarazione di esistenza in vita, un riquadro d’effige luminosa, uno smile per presenziare il bordo di un monitor a pozzo dissetante.

Non credo di poter mancare un centro che non c’è.
Messo a nudo, fluido, mi tuffo.
Così vasto mi basto, e corro dietro all’ultima news ancora da accertare.

Nella mia sola pelle di pensieri, navigo e mi tratteggio a piacere, mentre smonto d’abito mentale dal sito dell’azienda e indosso i panni da chat distratte o dialogo marcando a vista il cugino d’Argentina, senza inquadrarmi oltre la spalla da cui sfugge villana la coperta di Linus, messa alle corde dalla mia stessa vita. 

La vastità di input sommerge il tempo e mi riveste in pixel senza misure da sarto.

Sono nuda sinapsi transgender  affacciata ad un cortile senza muri, mentre ne crescono sempre più solidi in 3D reale, a cieca corazza che cancella l’empatia e l’affetto di un vestito stropicciato in due.


Raffaella Formenti   per  TAM TAM  - 2014














connessi di parole tracimanti a corpo mummificato










primo laboratorio/performance
Cecina 2003
















ultimo workshop con gli studenti della Simpacoln University di Bangkok
ON LINE - 2011 - Performance in Bangkok








identità on line





ESSERCI IN BIT





abituarsi ad abitare abiti di bit




abitarsi in bit                               


abito adibito ai bit che abilita un nuovo habitat




TAM TAM Abiti da Lavoro





domenica 20 aprile 2014

IN ESC H"I su ROMA



15 aprile 2014

15 aprile 2014
inneschi su SALA 1


XXX FILES 
- DIVERSAMENTE IN INCOGNITO -





sabato 5 aprile 2014

Old/New/Old DATA ON LINE



virtuale vs reale
una storia da riordinare


IN ESC H"I

dai tagli di Fontana su tela 
ai TAGLI TAKE AWAY per innescare spazi oltre
bilanciare il sovraccarico sensoriale
il ritmo interno di una mostra in lettura virtuale 
scandita dai TAGLI  TAKE AWAY
(omaggio 3D da asporto a Lucio Fontana)

















XXX FILES
diversamente uguali






se si definisce come file guasto ciò che non permette di far coincidere ciò che si conosce a ciò che ci si trova davanti allo sguardo in seguito a una ricerca